Scrivere troppo può essere una tecnica voluta o non voluta, ma cosa intendiamo per ‘troppo’? Troppo è un aggettivo che indica un surplus, un’aggiunta che non serve per arricchire qualcosa, in questo caso il nostro testo.
Scrivere troppo per spiegare
Il troppo stroppia recita un vecchio detto e personalmente sono d’accordo, non per mancata voglia di scrivere ma perché non amo i post troppo lunghi, a meno che non siano guide o siano scritti per pura passione. Le guide devono essere lunghe perché lunghi sono gli argomenti da trattare. Non si può condensare in 300 parole un guida su come fare il ragù alla bolognese, semplicemente perché rischiamo di non dare abbastanza informazioni al lettore. Le guide sono per loro natura particolari, quindi chiedono spirito di sintesi, ma anche l’abilità di non mancare informazioni importanti, altrimenti il lettore è costretto ad andare a cercarsele da qualche altra parte.
Scrivere troppo per passione
Il secondo caso in cui si può scrivere troppo è il blog personale, dove chi scrive lo fa per passione e senza scopo di lucro. In questo caso stiamo parlando di un diario, di una persona che apre la sua mente e il suo cuore e sviscera in rete emozioni, pensieri, o semplicemente approfondimenti relativi a qualche argomento. In questo caso chi redige il testo ha il diritto di farlo come più gli pare e se vuole scrivere dieci pagine su come le stelle siano luminose e del perché emettano luce propria è padrone di farlo. In questo caso non ci sono regole commerciali, lettori da conquistare o da fidelizzare.
Scrivere troppo per vendere ( o cercare di vendere)
E chi scrive per vendere? Argomento spinosissimo. Ho visto lettere di vendita lunghe centinaia di pagine, mi sono messa le mani fra i capelli e inizialmente ho pensato di non capirci niente di copy. Poi mi sono interrogata e ho controllato in rete, ebbene, le lettere di vendita lunghissime, chilometriche e complesse sono una tecnica abusata e ormai obsoleta, quindi no, non bisogna scrivere troppo, nemmeno nelle lettera di vendita. In questo caso accade un po’ quello succede nelle relazioni personali. Mettiamo che una persona voglia conquistarne un’altra, quindi può essere misteriosa e lasciarsi scoprire poco a poco, oppure prendere l’altro per sfinimento. Tu quale tecnica preferisci?
La scrittura commerciale, la scrittura destinata al blog o il semplice articolismo deve ponderare la lunghezza dei testi e le ragioni sono molte, di seguito le più influenti:
- troppo testo stanca;
- troppo testo su un argomento insulso è ripetitivo;
- si rischia di far scappare il visitatore-lettore e di far aumentare la frequenza di rimbalzo, quindi si scrive per niente;
- si rischia di passare per entità pesanti e la brand reputation non ne trae benefico, anzi.
- si innervosisce il lettore ( a me succede spesso)
Perché non devi scrivere troppo
Questo non significa che bisogna scrivere poco come vedremo in un altro post, ma bisogna scrivere la corretta quantità di parole e non è certo un gioco da ragazzi, perché se la verità sta nel mezzo, il mezzo è decisamente opinabile. Per me la scrittura deve essere coerente, dare informazione ma anche affascinare, quindi non svelare tutto. Per altri la scrittura deve essere completa e il post deve essere super dettagliato. Lasciamoci pensando ad una canzone dei Bluvertigo, Il Nucleo che recita le seguenti parole:
Cio’ che sta nel mezzo in genere e’ virtu’
Cio’ che sta nel mezzo puo’ essere anche mediocre