Non essendo una millenial potrei pensare al web come ad uno spazio libero e di scoperta, dove chiunque può scrivere il proprio pensiero e dove chiunque è libero di leggerlo.
Un tempo ci avevano spiegato che funzionava così.
Se a uno gli va legge quello che hai scritto, altrimenti fa a meno, punto.
E non succede niente, perché il web è la casa di tutti.
Mmmm…siamo sicuri che sia proprio così?
Perché dopo un po’ di anni trascorsi a lavorare nel copywriting, per essere precisi nel seo copywriting, mi sono accorta che questo spazio libero non lo è affatto.
Brava furba starai dicendo…ci sei arrivata solo adesso?
Beh, non tutti lo sanno e per questo divido chi scrive in rete in due insiemi di persone: gli utenti che non sanno quali meccanismi ci stanno dietro e gli operatori, che sanno più che bene come funziona l’ambaradan e il cui scopo è emergere, farsi vedere, farsi trovare, vendere attraverso la rete.
Che male c’è’? Nessuno, anzi, io stessa vivo di questo e mi piace molto, ma prima di ogni cosa questa divisione la dobbiamo capire , forse, non è così scontata.
Ora: il copywriter è un operatore, uno con la O maiuscola, ma in Italia in molti non lo sanno.
E pensare che questo mestiere è vecchio come il cucco, è forse uno dei più vecchi per quanto riguarda la pubblicità.
Forse ha solo cambiato nome, perché oggi può essere lo strategic copywriter, o il seo copywriter o il persuasive copywriter.
La sostanza non cambia, perché il copywriter scrive, ma oggi lo fa in modo diverso perché non usa quasi più carta e penna ma la tastiera.
E il fatto che molti in Italia non sappiano cosa fa nello specifico un copywriter non è un problema, è un problemone, perché molte aziende, piccole o grandi siano, si affidano ad una scrittura dei testi improvvisata, oppure arrangiata.
Ecco apparire articoli anche piacevoli da leggere, ma completamente inutili perché non si posizioneranno mai fra le prime pagine di Google.
Ecco spuntare post sui social che non hanno ne capo né coda e che contengono pure errori e che non servono a nessuno.
Ecco nascere in chi scrive una domanda: ma perché nessuno mi legge?
Il rischio per chi fa azienda è grosso, perché oltre a fare una gran brutta figura là fuori, chi scrive butta il tempo così… come se fosse una cartaccia.
E il tempo è il bene più prezioso che abbiamo oggi, più del denaro e di qualsiasi altra ricchezza accumulabile nella vita che ci è concessa.
Ah poi c’è il rischio di immagine, che mica è poco.
In due parole chi legge qualcosa che non capisce se ne va dal tuo shop, dal tuo blog o da tuoi social e la tua attività viene dimenticata, se non quando etichettata come una realtà che non si prende la briga di comunicare in rete in modo decente.
L’ottima notizia è che il copywriting qualcuno lo fa ancora e quel qualcuno può cambiare le carte in tavola.
Sì, può farlo anche abbastanza velocemente soprattutto se si accompagna ad una buona struttura web e ad una buona gestione dei social network.
Ho messo troppa carne sul fuoco?
E allora semplifichiamo.
Ci sono tre motivi per cui chiedere l’aiuto di un copywriter per la tua attività:
1- Scrive Per Te
E allora? Ti starai chiedendo…anch’io so scrivere e lo faccio bene. Metto soggetto, predicato e complemento, uso bene i congiuntivi e ho un sacco di cose interessanti da dire.
Zero dubbi su questo, ma il copywriting per il web è un’altra cosa, è una professione che alle tue capacità unisce la tecnica, quella che serve per scrivere un articolo che possa posizionarsi su Google e possa piacere al tuo pubblico.
Proprio al tuo, non a pinco pallino, ma alla fashionista se vendi make up o alle famiglie che stanno cercando casa se fai l’agente immobiliare.
Perché il copywriter studia il tuo target e sa come parlargli (certo lo devi aiutare un pochino perché non è un tuttologo) e al tuo pubblico racconta le parole che vuole sentirsi dire e che lo portano naturalmente fra le tue braccia, perché non potrà più fare a meno dei tuoi servizi.
2- Ti fa risparmiare tempo
Quanto ci metti a scrivere un articolo? Quanto ci metti a buttare giù una mail per i tuoi clienti? E un post di FB in quanto tempo lo scrivi (emoji comprese)?
Se mi rispondi in poco non ci credo, o permettimi di dirti che è impossibile che tu lo faccia con tutti i crismi se non hai seguito almeno un corso di scrittura.
E se ci metti tanto tempo vedi che chiedere aiuto ad un copywriter professionista è una buona idea?
Salvi tempo, ti trovi il lavoro fatto e fai bella figura ( questo è il punto 3)
3- Ti fa fare bella figura
Fare bella figura in rete non è importante, è indispensabile, perché c’è un bonus di cui non ti ho ancora parlato e che si chiama ‘giovani‘.
I giovani crescono e già ora sono dei clienti, qualsiasi sia la tua attività. E i giovani leggono molto meno delle generazioni che le hanno precedute su carta. In più (a ragione) non fanno acquisti a caso o da chi non si fidano. Vogliono risparmiare ma chiedono giustamente qualità ma, soprattutto, vogliono capire chi sei, cosa fai e perché sei diverso dagli altri.
Questa si chiama brand identity e il copywriter la fa scivolare con nonchalance dentro ai tuoi post, ai tuoi annunci, ai tuoi articoli e a qualsiasi scritto dove ci mette le zampe, semplicemente perché lo sa fare nel modo giusto.
E dai una volta e dai due e dai tre, vedrai che la tua immagine aziendale si costruisce eccome, e poi fiorisce, e poi sboccia e poi ti fa fare la bella figura che ti meriti in rete.
Questi sono solo 3 punti, ma nel frattempo se hai capito che non puoi più andare avanti senza un buon servizio di copywriting per la tua attività siamo qui.
P.S. Ecco una frase della regina del copy italiano, Annamaria Testa, che più di ogni altra spiega il valore di un copywriter, oggi:
Noi umani siamo il fenomeno più complesso che esista al mondo ma rispondiamo sempre alla stessa maniera a comunicazioni diverse. L’archetipo è sempre quello: “mi hai capito?”.